La UOC di Radiologia del PO di Sora svolge attività di Diagnostica Radiologica per i pazienti ricoverati, provenienti dal PS o per gliutenti ambulatoriali esterni. La UOC di Radiologia svolge inoltre anche attività in ambito dello screening senologico, con una equipe altamente specializzata.
È in grado di eseguire esami diagnostici con l’utilizzo delle seguenti metodiche, destinate a tutta la popolazione:
- Radiologia Convenzionale e Digitale: apparato osteo-articolare, cardio-respiratorio, genito-urinario, digerente, odontoiatrico;
- Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC);
- Ecotomografia: internistica, articolare, mammaria, interventistica;
- T.A.C.: neuroradiologica, toracica, addominale, articolare, interventistica, angio TC, dentalscan;
- Risonanza Magnetica: neuroradiologica, toracica, addominale, articolare;
- Mammografia: convenzionale, tomo sintesi, stereotassica e interventistica.
Modalità di Accesso
Le prestazioni diagnostiche per i pazienti ricoverati ed afferenti dal PS vengono assicurate h24 a mezzo richiesta inserita su sistema RIS.
Le prestazioni in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale sono erogate solo dietro presentazione di imoegnativa del medico richiedente, redatta sull’apposito modello regionale, tramite contatto con gli sportelli RECUP e/o il numero verde regionale 803333. A seconda del tipo di esame potranno essere richieste ulteriori documentazioni sanitarie presso il recup regionale.
Oltre alla predetta impegnativa, al momento dell’accettazione il paziente deve essere munito di:
- idoneo documento di riconoscimento (carta di identità, patente o passaporto) in corso di validità;
- tessera di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale o codice fiscale;
- documentazione attestante il diritto ad eventuale esenzione dal pagamento del contributo a carico dell’assistito (ticket);
- eventuali esami precedentemente eseguiti.
L’accesso alle prestazioni in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale è aperto anche a pazienti provenienti da altre Regioni d’Italia, con le stesse modalità e senza ulteriori autorizzazioni.
In ogni caso, la prestazione sarà erogata, ad insindacabile giudizio del medico responsabile, solo a condizione che:
- non sussistano controindicazioni all’erogazione dell’esame o della prestazione terapeutica richiesta;
- il Paziente abbia scrupolosamente seguito tutte le eventuali fasi preparatorie dell’esame;
- il Paziente fornisca, ove necessario, il proprio consenso informato all’effettuazione dell’esame.
Nelle donne in gravidanza dichiarata o presunta non è consentito alcun impiego a scopo diagnostico delle radiazioni ionizzanti che comporti l’esposizione dell’embrione e del feto. È fatto, pertanto, obbligo alle pazienti di informare del loro stato di gravidanza (accertato o sospetto) sia il personale della reception all’atto della prenotazione e successiva eventuale accettazione, che il personale medico all’atto dell’effettuazione dell’esame.
Urgenze
Gli esami di radiologia che il medico di famiglia o un medico specialista richieda con codice prioritario di Urgenza Motivata (ogni abuso verrà perseguito) hanno la precedenza nella prenotazione, nella esecuzione e nella consegna della risposta.
Effettuazione
Presentandosi nel giorno e nell’ora indicati dal pro-memoria alla Segreteria della Radiologia, l’assistito verrà sottoposto alla prestazione richiesta.
L’utente, in caso di impossibilità a presentarsi all’esame, deve comunicare tempestivamente la propria assenza anche al RECUP, per consentire ad altri pazienti in lista di attesa di subentrare. Analogamente, eventuali impedimenti della struttura pubblica alla effettuazione dell’esame (ad esempio per guasti alle apparecchiature), vincolano il servizio di radiodiagnostica a tempestiva comunicazione all’utente tramite RECUP.
Pagamento
Il versamento delle somme prescritte deve essere eseguito di norma prima dell’esame, presentandosi il giorno fissato, già con la ricevuta del pagamento. Lo stesso sarà effettuato all’Ufficio Ticket, senza aspettare ll’ultimo minuto (possibili code), con il rischio di saltare l’appuntamento.
Tempi di Attesa
I tempi di attesa per usufruire della prestazione variano a seconda del tipo di prestazione da eseguire e dipendono dalla disponibilità delle liste RECUP; il personale addetto alle prenotazioni, in base alle liste di attesa esistenti al momento della richiesta, fornisce al paziente, caso per caso, precise informazioni sulla disponibilità del Centro per l’effettuazione della prestazione. In caso di eventuale possibilità di anticipare la prestazione, per rinuncia di altri pazienti, sarà cura della segreteria RECUP provvedere ad informare successivamente gli assistiti in lista di attesa.
Ritiro dei Referti
Il ritiro dei referti diagnostici varia secondo il tipo di esame e comunque viene garantito un termine massimo di sette giorni lavorativi successivi all’effettuazione dell’esame; all’atto della prenotazione il Paziente è informato sui tempi di ritiro del referto.
Il referto deve essere ritirato direttamente dal Paziente o da persona preventivamente delegata tramite compilazione dell’apposito modulo disponibile presso la reception e munita di idoneo documento di riconoscimento in corso di validità.
I referti restano disponibili presso la reception del Centro fino a 30 giorni dalla data prevista per il ritiro; il mancato ritiro del referto relativo a prestazioni erogate in regime di convenzione comporta la necessaria comunicazione all’ASL competente che provvederà ad addebitare all’assistito l’intero costo della prestazione.
Modalità di richiesta e ritiro copie degli esami
La documentazione relativa ad esami eseguiti in regime di ricovero ospedaliero o di esami eseguiti in regime ambulatoriale può essere fornita all’utente che ne faccia richiesta, come copia, previo pagamento della copia presso lo sportello Ticket.
Orari e giorni di Ricevimento
Il Servizio opera 24 ore su 24 tutti i giorni compresi i festivi, con orari di esecuzione degli esami diversi a seconda del tipo di richiesta.
- Pazienti con richiesta del Pronto Soccorso: tutti i giorni 24 ore su 24;
- Pazienti ricoverati con richiesta interna: dalle ore 08.00 alle ore 20.00esclusi i festivi senon urgenti, 24 ore su 24 tutti i giorni se urgenti;
- Pazienti ambulatoriali con richiesta del medico curante: secondo il tipo di esame, previa prenotazione presso il Recup, dalle ore 08.00 alle ore 20.00 esclusi i festivi. Gli esami TAC si effettuano dalle ore 07.00 alle ore 20.00 nei giorni feriali;
- Accoglienza: l’accettazione, ubicata a piano terra, èdedicata all’accoglienza del paziente sia all’atto della prenotazione che della erogazione della prestazione e del successivo ritiro del referto; è inoltre abilitata a fornire all’utenza tutte le informazioni ed eventuali chiarimenti. La struttura dispone di diverse sale di attesa. Osserva il seguente orario di apertura: dalle ore 09.00 alle ore 12.00 tutti i giorni feriali per ritiro referti, copie esami ed informazioni.
Servizi / Attività erogate
Radiologia Convenzionale
Esempio: il radiogramma del torace
Che cosa è?
È un’indagine che utilizza le radiazioni ionizzanti per studiare le strutture toraciche: la gabbia toracica con le coste, il polmone e la pleura, i grandi vasi del mediastino, il cuore ed il piccolo circolo. Il radiogramma del torace ha costituito una delle prime applicazioni dei raggi X e, a tutt’oggi, rappresenta una delle indagini fondamentali e di più frequente impiego nella pratica clinica. Nessun altro esame, infatti, consente di esplorare il torace in modo così veloce ed in qulsiasi situazione clinica, anche in emergenza, a fronte di un costo e rischio biologico da irradiazione veramente modesti.
La tecnica d’esame ha subito una costante evoluzione, soprattutto negli ultimi vent’anni; l’obiettivo è stato quello di migliorare la qualità delle immagini e di ridurre contemporaneamente la dose di radiazioni erogate al paziente: partiti da una pellicola tradizionale, simile ad una pellicola fotografica, l’evoluzione tecnologica sta ora aprendo la strada alla radiologia digitale che agevola l’acquisizione di immagini di ottima qualità.
Perchè si fa?
Le indicazioni all’esame sono molteplici: dolore toracico, difficoltà respiratoria, il sospetto di un problema cardio-vascolare, presenza di malattie in altri organi o distretti ma che possono interessare anche il torace, la prospettiva di un intervento chirurgico, il controllo dei pazienti critici…
Tali e tante sono le indicazioni al radiogramma del torace, che una delle problematiche recentemente emerse è proprio quella di evitarne l’uso indiscriminato quando il beneficio diagnostico e terapeutico sia modesto o addirittura assente.
Del tutto peculiari le indicazioni al radiogramma nel paziente ospedalizzato, spesso modulate da specifiche esigenze relative al motivo del ricovero od alle pratiche diagnostiche e terapeutiche messe in atto durante lo stesso.
Quando non si fa?
Come tutte le indagini strumentali, il radiogramma del torace non andrebbe effettuato in assenza di un quesito diagnostico preciso: ricordiamo in particolare la necessità di limitare gli esami di routine ancora oggi talvolta richiesti in categorie di pazienti senza rischi specifici.
Prima dell’esame
Prima dell’esame non è necessaria alcuna preparazione del paziente che dovrè però rimuovere dal torace eventuali oggetti radio-opachi (collane, catenelle) e segnalare all’operatore che effettua l’esame la presenza di formazioni cutanee (nevi, verruche) che possono simulare l’esistenza di una opacità polmonare. È opportuno che il paziente informi brevemente l’operatore che esegue l’esame relativamente al problema per cui si sottopone all’indagine e faccia menzione di eventuali malattie toraciche pregresse, inclusi gli eventi traumatici, oppure se soffre di problemi cardiovascolari. È spesso molto utile – e risparmia inutili radiazioni – il confronto con eventuali radiogrammi precedenti, che vanno dunque recuperati dal paziente e consegnati al momento dell’esame.
Come si svolge?
L’esame si esegue, quando possibile, a paziente eretto. Nel radiogramma in proiezione frontale la parte anteriore del torace viene appoggiata alla cassetta, il mento lievemente sollevato, le braccia appoggiate sui fianchi coni gomiti spostati in avanti per evitare la sovrapposizione delle scapole. Il paziente è invitato a fare un respiro profondo e a mantenere l’apnea per qualche istante mentre viene eseguita la radiografia. La proiezione laterale, quando necessaria, si effettua con il fianco appoggiato alla cassetta e le braccia sollevate. Al bisogno si possono ottenere anche radiogrammi in diverse obliquità, eventualmente sotto controllo della radioscopia.
Dopo l’esame
Non vi è alcuna precauzione o terapia da seguire dopo l’esame; il radiogramma viene esaminato dal medico radiologo, che valuta se l’indagine risponda al quesito clinico oppure se si ravvisi l’opportunità di un approfondimento diagnostico radiologico (es. TAC) o di altro tipo (es. esami specialistici pneumologici).
Ecografia
Che cosa è?
L’ecotomografia o ecografia è una metodica di indagine che produce immagini del corpo umano utilizzando gli ultrasuoni (suoni ad altissima frequenza), grazie alla loro riflettività da parte dei diversi tessuti corporei: i principi alla base dell’eame sono gli stessi del radar e del sonar. Le apparecchiature più sofisticate permettono di analizzare con maggior dettaglio gli ultrasuoni riflessi (echi), ottenendo informazioni anche sul flusso del sangue negli organi esplorati (eco-Doppler, color-Doppler, Power-Doppler).
Nelle condizioni dell’esame, l’attraversamento dei tessuti da parte degli ultrasuoni non produce consegunze biologiche apprezzabili: per questo motivo, non sono stati sinora documentati effetti dannosi imputabili all’ecografia, che può essere quindi considerata un esame privo di rischi e senza alcuna controindicazione.
Perchè si fa?
L’ecotomografia può essere utilmente impiegata nello studio di tutti gli organi parenchimatosi e di alcuni organi cavi (stomaco e vescica) dei quali è in grado di precisare le alterazioni strutturali conseguenze di numerose malattie.
In particolare, l’ecografia può evidenziare noduli di diversa natura, purchè raggiungano dimensioni apprezzabili (5-10 mm). L’ecografia non è indicata nello studio di organi circondati da osso o aria (che gli ultrasuoni non possono attraversare) e va preceduta da altre indagini in determinate condizioni (ad esempio, in casi selezionati, l’ecografia della mammella va eseguita a complemento della mammografia nelle donne di età superiore ai 35-40 anni).
Prima dell’esame
Per lo studio degli organi addominali (in particolare fegato e colecisti) è buona norma seguire, nei 3 giorni precedenti l’esame, una dieta priva di scorie (non assumere verdura e frutta, formaggi e bevande gassate) ed osservare il digiuno assoluto per almeno 5 ore prima dell’esame (acqua e medicinali possono essere assunti liberamente). Per lo studio degli organi pelvici, invece (vescica, utero ed ovaie, prostata), è necessario avere la vescica piena (aver finito di bere 1 litro di acqua circa 1 ora prima dell’esame). In particolari condizioni (studio di organi addominali e pelvici in pazienti sofferenti di stitichezza) è consigliabile effettuare un clistere di pulizia. Per tutti gli altri esami non è necessaria alcuna preparazione.
Come si svolge?
L’esame non è né doloroso né fastidioso: il medico radiologo spalma un gel conduttore sulla superficie cutanea sovrastante il tratto da esplorare e muove su di essa la sonda che emette/riceve ultrasuoni; l’esame dura 10-20 minuti, durante i quali il paziente deve evitare movimenti e deve, in certi momenti e su richiesta dell’esaminatore, trattenere il respiro.
Dopo l’esame
Terminato l’esame, il paziente non deve seguire regimi o prescrizioni particolari e può immediatamente riprendere la sua normale attività. Il medico radiologo può eventualmente consigliare la ripetizione dell’esame dopo esecuzione di una preparazione più scrupolosa, nel caso quella effettuata non sia stata sufficiente.
Mammografia
Che cosa è?
È una particolare radiografia delle mammelle che impiega una bassa dose di raggi X, grazie alle moderne apparecchiature e alla particolare sensibilità sia delle pellicole utilizzate, sia degli schermi di rinforzo. Proprio in virtù della bassa dose di raggi X è possibile eseguire periodicamente mammografie, senza significativi rischi biologici (questo permette di ripetere l’esame anche una volta l’anno, cominciano dopo i 40-50 anni a seconda dei casi).
Non procura dolore, al massimo solo un lieve e momentaneo disagio per il dellicato sistema di compressione sulla mammella, necessario per ottenere immagini più nitide e precise e per limitare la dose assorbita.
Perchè si fa?
La mammografia è la metodica principale nello studio delle mammelle e consente di diagnosticare neoplasie della mammella anche in fase precoce, quando cioè il loro trattamento determina la completa remissione. Questa tecnica permette infatti di individuare i tumori quando ancora sono iniziali, di dimensioni a volte di pochi millimetri, ancora non palpabili né documentabili con altri esami medici. Proprio per la capacità della mammografia di diagnosticare tumori molto piccoli essa diventa l’esame ideale e indispensabile per il controllo di tutte le donne oltre i 40 anni.
Prima dell’esame
Non occorre essere digiuni il giorno dell’esame o aver osservato regole dietetiche particolari nei giorni precedenti. La fase del ciclo mestruale non è condizionante ai fini della qualità delle immagini; tuttavia è preferibile eseguire l’esame mammografico evitando la fase periovulatoria (metà ciclo) e/o premestruale qualora la mammella risultasse in tali periodi particolarmente dolente. È opportuno evitare l’uso locale di qualsiasi tipo di cosmetico, olio, crema e soprattutto talco, nelle ore precedenti l’esame.
Nonostante la mammografia impieghi bassissime dosi di raggi X è opportuno non venga eseguita in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre; evitare quindi l’esame se non è possibile escludere con sicurezza un’eventuale gravidanza iniziale.
Come si svolge
L’esame mammografico viene generalmente eseguito in stazione eretta, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L’apparecchio determina una leggera compressione sulla ghiandola che migliora la qualità dell’immagine mammografica. Normalmente vengono eseguite due radiografie per ciascuna mammella con riprese dall’alto verso il basso ed oblique, per una completa visione di tutta la ghiandola. L’esame dura pochi minuti e può essere completato anche da una visita specialistica senologica.
Dopo l’esame
Completata la mammografia non rimangono segni o alterazioni cutanee sulle mammelle, dolore e non vi è alcuna raccomandazione da osservare nei giorni successivi, né terapia da fare.
Talvolta il medico radiologo può richiedere, a completamento della mammografia, anche un esame ecografico, che non è mai sostitutivo, ma complementare, perchè mirato sulle immagini radiografiche.
Le pellicole radiografiche, documento dell’esame eseguito, vanno conservate con estrema cura, non piegate, arrotolate, bagnate o pressate sotto pesi e presentate ad ogni successivo controllo medico.
L’esame mammografico può essere ripetuto, sempre a giudizio del medico curante, ogni 1-2 anni nelle donne di età compresa tra 40 e 50 anni econ cadenza annuale dopo i 50 anni.
T.A.C.
Che cosa è?
È un esame diagnostico che impiegando una complessa apparecchiatura a raggi X consente di ricostruire al computer sezioni della regione corporea indagata. Da questo il nome di tomografia che significa immagine in sezione.
Per rendere meglio analizzabili le strutture anatomiche in esame, è spesso necessario far ricorso al mezzo di contrasto, che viene somministrato per via orale (sotto forma di una bevanda pressoché insapore) e per via endovenosa.
L’esame non procura alcun dolore, se non la minima sensazione spiacevole legata all’introduzione di un ago in vena (necessaria per la somministrazione del mezzo di contrasto).
Perchè si fa?
È un esame definito di secondo livello, cioè volto a chiarire dubbi diagnostici di una certa importanza, ai quali gli esami radiologici ed ecografici più semplici e meno costosi non sono arrivati a dare una risposta definitiva. La Tomografia Computerizzata può essere utilizzata in qualsiasi distretto corporeo: essa è generalmente capace di visualizzare con sufficiente completezza lo scheletro e le articolazioni senza necessità di far ricorso al mezzo di contrasto. Per i restanti distretti è invece assai spesso necessario utilizzare il mezzo di contrasto con somministrazione endovenosa e, per lo studio dell’addome, anche del contrasto per via orale.
Prima dell’esame
In rapporto al tipo di esame, può essere necessario eseguire esami di laboratorio per documentare la funzionalità cardiaca (Elettrocardiogramma), la funzionalità renale (Creatinina) ed ottenere il tracciato elettroforetico delle proteine plasmatiche.
Nell’eventualità di dover far ricorso al mezzo di contrasto, il giorno dell’esame è opportuno essere digiuni da almeno 5 ore. Inoltre, per le pazienti in età fertile, l’esame va eseguito solo se sia possibile escludere lo stato di gravidanza.
Cosa dire al medico radiologo?
È molto importante riferire i sintomi che hanno portato all’esecuzione dell’esame ed esibire tutti gli esami radiologici ed ecografici eseguiti in precedenza. Nel caso che l’esame sia ripetuto a distanza di tempo è necessario riportare la TAC precedente. Il medico radiologo deve poter consultare il risultato di eventuali altri esami strumentali o visite specialistiche e – se disponibili -della relazione del medico curante o di lettere di dimissione emesse in occasione di precedenti ricoveri. È inoltre necessario segnalare al medico radiologo l’esistenza di eventuali allergie e se in passato vi sono state reazioni almezzo di contrasto.
Come si svolge?
Per eseguire l’esame il paziente viene invitato a sdraiarsi sul lettino, a rilassarsi ed a ridurre al minimo i movimenti volontari. In tutto l’esame non supera generalmente i 15 minuti. In molte circostanze al paziente può essere chiesto di restare in apnea per pochi secondi. Durante l’esame il lettino su cui il paziente è sdraiato viene fatto scorrere all’interno di una ciambella molto larga, che contiene la strumentazione necessaria alla acquisizione delle immagini. Nel corso dell’esame il movimento di alcuni componenti all’interno della ciambella produce un leggero rumore, che comunque non è fastidioso.
Dopo l’esame
Completato l’esame il paziente non deve seguire regimi o prescizioni particolari e può immediatamente riprendere la sua normale attività.
Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC)
Che cosa è?
La Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) è una moderna tecnica di indagine diagnostica, il cui scopo è quello di valutare lo stato di mineralizzazione delle ossa.
L’esame permette di misurare la densità della massa ossea rilevando la degenerazione della struttura. In questo modo è possibile fare una diagnosi precoce di osteoporosi prima che avvengano le fratture.
Perchè si fa?
La MOC DEXA Total Body fornisce informazioni sulla quantità di grasso corporeo, massa grassa e massa ossea totale. Questi dati permettono di stabilire essenzialmente le caratteristiche fisiche del paziente.
Tale esame può essere utile quindi nelle seguenti situazioni cliniche: obesità, anomalie dello sviluppo, ipertiroidismo primitivo e secondario, anoressia, distrofia muscolare, sindrome di Cushing, ecc. Grazie alla valutazione della composizione corporea, i pazienti sanno immediatamente quali rischi corrono e possono seguire l’evoluzione dei trattamenti cui vengono sottoposti.
La MOC DEXA della colonna lombare è idonea per valutare l’osso di tipo trabecolare (spugnoso), quella del collo femorale per valutare l’osso di tipo corticale (compatto).
Prima dell’esame
Prima dell’esame non è necessaria alcuna preparazione del paziente che dovrà però rimuovere dal torace eventuali oggetti radio-opachi (collane, catenelle).
È spesso molto utile – e risparmia inutili radiazioni – il confronto con eventualiradiogrammi precedenti, che vanno dunque recuperati dal paziente e consegnati al momento dell’esame.
Come si svolge?
La MOC viene eseguita in tempi brevissimi, circa tre minuti: il paziente viene fatto sdraiare su un lettino dove lo strumento di emissione dei raggi X, situato sotto il materassino, è accoppiato a un braccio mobile che contiene il rilevatore dei raggi e che scorre lungo il corpo.
Dopo l’esame
Completato l’esame il paziente non deve seguire regimi o prescrizioni particolari e può immediatamente riprendere la sua normale attività.
RMN
Che cosa è?
La Risonanza Magnetica è un’indagine fortemente indicata nello studio dei tessuti molli; è un’indagine diagnostica che fornisce immagini del corpo umano molto dettagliate e ad elevato contrasto. In questo è simile ad altre indagini radiologiche, come la TAC, ma rispetto a questa rileva differenze anche piccolissime nel contenuto di acqua di organi e tessuti, consentendo di apprezzare minime differenze di struttura delle aree esaminate.
La Risonanza magnetica, quindi, è in grado di evidenziare anche minime differenze nella composizione e nella struttura dei vari apparati ed anche anomalie degli stessi, grazie alla elevatissima risoluzione di contrasto di cui è dotata; infatti consente di distinguere molto bene all’interno di un tessuto, alterazioni minime che spesso corrispondono a stati patologici.
Perchè si fa?
La RMN è particolarmente utile nello studio delle malattie del cervello e della colonna vertebrale, dell’addome e pelvi (fegato ed utero), dei grossi vasi (aorta) e del sistema muscolo-scheletrico (articolazioni, osso, tessuti molli).
È comunque una indagine fortemente indicata per lo studio dei tessuti molli (sistema nervoso, cuore, fegato, organi parenchimatosi) ricchi come sono di acqua e, quindi, di atomi di idrogeno e lo è meno per le strutture dure, carenti di acqua, come ad esempio l’osso. I più recenti sviluppi applicativi della RM consistono, inoltre, nello studio funzionale di alcuni organi, come la produzione di immagini di attivazione della corteccia cerebrale in seguito a stimoli di vario genere; altra applicazione recente, la ricerca della presenza di sostanze biologicamente attive, o di metaboliti all’interno di organi od apparati, detta spettroscopia in vivo. Questa è di grande utilità nelle malattie degenerative, ma anche neoplastiche e nelle alterazioni funzionali.
Prima dell’esame
In rapporto al tipo di esame, può essere necessario eseguire esami di laboratorio per documentare la funzionalità renale. Nell’eventualità di dover far ricorso al mezzo di contrasto, il giorno dell’esame è opportuno essere digiuni da almeno 5 ore.
Cosa dire al medico radiologo?
È molto importante riferire i sintomi che hanno portato all’esecuzione dell’esame ed esibire tutti gli esami radiologici ed ecografici eseguiti in precedenza. Nel caso che l’esame sia ripetuto a distanza di tempo è necessario riportare la RMN precedente. Il medico radiologo deve poter consultare il risultato di eventuali altri esami strumentali o visite specialistiche e – se disponibili – della relazione del medico curante o di lettere di dimissioni emesse in occasione di precedenti ricoveri. È inoltre necessario segnalare al medico radiologo l’esistenza di eventuali allergie e se in passato vi sono state reazioni al mezzo di contrasto.
Come si svolge?
L’esame consiste in diverse scansioni, ciascuna della durata di circa cinque minuti, con una breve pausa tra l’una e l’altra. L’intera procedura ha una durata variabile a seconda della parte del corpo presa in esame.
- “vi verrà richiesto di sdraiarvi su un lettino e faremo in modo di farvi sentire a vostro agio in quanto dovrete rimanere immobili. Non è un esame doloroso ma abbastanza rumoroso per via delle particolari apparecchiature – se questo dovesse arrecare disturbo abbiamo a disposizione delle cuffie antirumore e dei tappi per le orecchie”;
- per motivi di sicurezza non è permesso all’accompagnatore di entrare nella stanza mentre l’esame è in corso.
Dopo l’esame
Completato l’esame il paziente non deve seguire regimi o prescrizioni particolari e può immediatamente riprendere la sua normale attività.