Con il 94,5% per la Asl di Frosinone è l’azienda con la migliore performance in termini di valutazione per l’adempimento dell’obbligo vaccinale in età scolare.
Dati che sottolineano come nelle scuole delle provincia la copertura sia praticamente quasi totale e dunque il rischio di esposizione a malattie trasmissibili nella popolazione scolastica assente.
L’obbligo vaccinale è stato introdotto nel 2017 con la Legge 119 che si è resa necessaria per contrastare la riduzione delle percentuali di copertura vaccinale alla quale si stava assistendo in quegli anni in Italia. La normativa prevede dieci vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni e per i minori stranieri non accompagnati:
- anti-poliomielitica
- anti-difterica
- anti-tetanica
- anti-epatite B
- anti-pertosse
- anti-Haemophilus influenzae tipo b
- anti-morbillo
- anti-rosolia
- anti-parotite
- anti-varicella.
L’obbligatorietà per le ultime quattro (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) è soggetta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
Sono, inoltre, indicate ad offerta attiva e gratuita, da parte delle Regioni e Province autonome, ma senza obbligo vaccinale, le vaccinazioni:
- anti-meningococcica B
- anti-meningococcica A, C, W,Y
- anti-pneumococcica
- anti-rotavirus.
Un risultato, quello ottenuto dalla Asl di Frosinone, frutto di un certosino lavoro di incrocio dei dati presenti nei registri cartacei e nel programma informatizzato Aziendale, e quelli registrati in Anagrafe Vaccinale Regionale (AVR). Circa 3400 le verifiche effettuate dal personale sanitario.
Grazie a questo sono state individuate le inadempienze esistenti e comunicate all’AVR. Tocca poi alle scuole prendere visione, proprio attraverso l’Anagrafe Vaccinale, di chi è inadempiente e avvertire i genitori affinché provvedano alla vaccinazione del proprio figlio.